Italo Tomassoni
CALAMITA COSMICA è un gigantesco scheletro umano lungo 24 metri, perfettamente corretto da un punto di vista anatomico tranne che per il lungo naso a becco.
Calamita Cosmica è il titolo “ufficiale” attribuito all’opera da Gino De Dominicis in occasione della prima comparsa del capolavoro in pubblico al Centre National d’Art Contemporain de Grenoble.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ne ha acquisito la proprietà nel 2004.
Gino De Dominicis è un controverso protagonista dell’arte italiana del secondo dopoguerra, personalità eccentrica, “egli stesso opera d’ arte senza fine, originaria e carica di segreto” come lo definì il pittore tedesco Anselm Kiefer. De Dominicis espresse la sua arte utilizzando diverse tecniche espressive, definendosi pittore, scultore, filosofo ed architetto.
Il suo lavoro si caratterizza per una totale indipendenza, non avendo mai voluto associare le sue esperienze alle varie pratiche artistiche contemporanee, dalla pop art all’arte concettuale, che respinse irridendola.
La Calamita Cosmica è esposta presso l’ex Chiesa della SS. Trinità in Annunziata. Secondo polo museale del Centro Italiano Arte Contemporanea, è una ex chiesa di rito cattolico romano disegnata dall’architetto Carlo Murena, allievo prediletto di Luigi Vanvitelli e maestro a sua volta di Giuseppe Piermarini, progettista del Teatro dalla Scala di Milano e artefice del volto neoclassico della città di Foligno.