Il nome attribuito alla scultura “Calamita Cosmica ” (nel linguaggio quotidiano conosciuta anche come “Grande Scheletro”, “Scheletrone” o “24 metri di forme d’oro”, quest’ultima definizione con chiaro rilevamento della misura dell’opera e allusione al progetto, mai realizzato, di rivestirla d’oro zecchino) allude al rapporto che la colossale creatura, riproducente una specie antropomorfa sconosciuta ai terrestri, intrattiene con lo spazio cosmico mediante l’asta d’oro che come un gigantesco gnomone in bilico sul dito medio della mano destra, scandisce un tempo originario e ultramondano che capta le radiazioni del cosmo.
Il profondo collegamento tra terra e cielo pervade la forza creativa di questa maestosa scultura; l’asta d’oro in bilico sulla punta e che appoggia sul dito medio della mano destra rimanda infatti a stelle lontane delle quali attrae le energie sulla terra.
L’opera venne realizzata dall’artista nel più assoluto segreto ed esposta a sorpresa al Magasin di Grenoble in occasione della grande mostra antologica ordinata in quel museo dal maestro nel 1990. Ricomparirà sei anni dopo, sola, esposta da De Dominicis nel cortile della Reggia di Capodimonte a Napoli come esempio non solo della sua potenza creativa ma anche dell’altra prerogativa del suo talento, consistente nel presentare un’opera sola come un universo assoluto che esaurisce in se stessa le ragioni del proprio essere.
Nel 2004 la Calamita Cosmica è stata acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno per essere destinata al CIAC polo ex Chiesa della SS. Trinità in Annunziata e rappresenta, facendone parte, l’opera di punta della Raccolta Permanente di Arte Contemporanea di proprietà dell’Ente di Palazzo Cattani.
Successive esposizioni dell’opera sono state realizzate a cura di Italo Tomassoni ad Ancona (Mole Vanvitelliana nel 2005), a Milano (Palazzo Reale, sagrato del Duomo nel 2007), a Parigi (Reggia di Versailles nel 2007), a Mons, Bruxelles (Gran Hornu nel 2007), a Roma (Museo Maxxi, nel 2010) e infine a Firenze (Forte Belvedere,2017 per la mostra “Ytalia energia bellezza e pensiero”).
Nel 2021, la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ha provveduto a realizzare un allestimento dedicato all’opera e all’artista per consentire una visita immersiva e una maggiore fruibilità all’utenza; il progetto tecnico è stato curato dal Prof. Italo Tomassoni e dall’Architetto Emanuele De Donno.
L’opera è in polistirolo ad alta densità ricoperta da colle siliconiche utilizzate per ottenere una superficie ossea liscissima e lucida. Nelle parti interne vi sono armature e profili in ferro atti a sorreggere le singole parti del colosso.