La ex Chiesa della SS. Trinità in Annunziata, secondo polo museale del Centro Italiano Arte Contemporanea, è una ex chiesa di rito cattolico romano progettata all’architetto Carlo Murena, allievo prediletto di Luigi Vanvitelli e maestro a sua volta di Giuseppe Piermarini, architetto del Teatro dalla Scala di Milano e artefice del volto neoclassico della città di Milano. Realizzata nel periodo dal 1760 al 1765 data quest’ultima, con ogni probabilità, anche della sua consacrazione, è edificata sul sito della preesistente chiesa di Santa Cecilia. La facciata, rimasta incompiuta, testimonia la storia di questa chiesa per cui si erano fatti progetti ambiziosi: una firma prestigiosa per il progetto e le decorazioni in stucco da realizzarsi dal pittore e architetto Domenico Valeri da Jesi. La muratura è dei maestri muratori Pietro Buccolini e Giuseppe Buccolini su disegno dell’architetto Carlo Murena. La scelta delle decorazioni in stucco sarebbe dovuta venire dalle monache dell’annesso Monastero dell’Annunziata delle Clarisse. A distanza di ben dodici anni, tuttavia, nel 1772, la chiesa risulta solo coperta e compiuta al rustico. L’Arch. Murena morì prima di completare l’opera e le suore che gestivano i lavori, decisero di sospendere i lavori per terminarla “a miglior tempo ed allorché si trovassero più comode ancora del denaro’’ e quindi aprirla al culto. Proviene da questa chiesa la pala dell’Annunziata, di Gaetano Gandolfi, ora nella Chiesa di Sant’Apollinare in Foligno. L’ex chiesa, dopo anni di inutilizzo (fu sede delle truppe di passaggio, panificio, granaio, silos e infine caserma e autorimessa della Polizia di Stato) fortemente danneggiata a seguito del terremoto del 1997, è stata ceduta dallo Stato al Comune di Foligno. Nel 2011, dopo una lunga fase di lavori di ristrutturazione curati dalla Regione Umbria e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, è stato possibile recuperare, dopo due secoli di oblio, un monumento importante della storia della città e della storia dell’architettura italiana, salvandolo dalla rovina e acquisendo al patrimonio collettivo una struttura di grande valore architettonico e culturale.
Il 9 aprile 2011, è stata inaugurato, in questa sede, il secondo polo museale del CIAC ex Chiesa della SS.Trinità in Annunziata, e nella navata è stato esposto il capolavoro di Gino de Dominicis “ Calamita Cosmica” acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno per la sua collezione permanente di arte contemporanea che prosegue la sua esposizione al piano (meno uno) della sede di Via del Campanile. Ripristinata a questo scopo museale dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno in associazione con il Comune di Foligno, gli interventi architettonici hanno mirato a mantenere il più possibile la struttura originaria aumentandone la funzionalità per garantire la migliore fruizione dell’opera. La particolare conformazione dell’edificio consente di poter ammirare “Calamita Cosmica”sia dal piano terra, dove la scultura è collocata, sia dal secondo piano, da affacci accessibili grazie al corridoio che percorre tutto il perimetro della struttura (praticamente una chiesa nella chiesa). A questo corridoio si aggiunge un passaggio aereo trasversale che attraversa la navata, consentendo di vedere la scultura dall’alto anche frontalmente. La navata di 26 metri è uno scrigno che sembra concepito appositamente per ospitare l’opera di 24 metri, e il cui volume maggiore, il cranio è riuscito ad entrare dalla porta principale con 2 soli centimetri di scarto. I due grandi vani a pianta ovale, uno su ciascun livello, solo utilizzati per manifestazioni temporanee, conferenze stampa, lezioni ed eventi che contribuiscono ad arricchire le conoscenze e il patrimonio culturale della città. Il “ponte” che attraversa la navata è tra i pochi elementi aggiunti all’edificio originario, tutti concepiti in modo da legarsi idealmente all’architettura della sede principale del CIAC ( Via del Campanile 13, Foligno) ,in particolare attraverso l’utilizzo del corten, che riveste interamente la superficie esterna del CIAC e torna sulle balaustre e i finimenti strutturali metallurgici della chiesa.